Vincenzo Vitale ebbe parole
d’elogio per Antonio Acunto, giovane talento ischitano,
ascoltandolo al Conservatorio di San Pietro a Maiella a Napoli
(Vitale è stato il maestro di pianoforte, tra gli altri, di
Michele Campanella, Riccardo Muti, Bruno Canino e Laura De
Fusco). Ma a Napoli Acunto non si trovò a suo agio e fuggì a
Salisburgo dove … ma forse è meglio ascoltare proprio Antonio.
M.: Antonio, racconta la tua avventura musicale ai
lettori di Ischiacity.
A.: Sono arrivato a Bologna da Salisburgo e non da
Napoli, ma la storia è un po’ particolare come tutte le mie
storie, in realtà. Ti spiego: agli inizi dei miei studi ero in
Conservatorio a Napoli e studiavo alla scuola del maestro
Vitale, verso il nono anno la realtà che vivevo non mi piaceva ;
ho saputo delle audizioni per le Master Class al Mozarteum di
Salisburgo e ho pensato di provarci. Il caso ha voluto che fossi
scelto da una famosa pianista russa, Tatiana Nikolayeva, che mi
ha poi seguito negli anni successivi ed è stata per me oltre che
un’ottima insegnante anche una fonte di grande ispirazione
artistica. Dopo Salisburgo sono andato direttamente a Bologna,
dove l’ambiente musicale mi era molto favorevole ed ho
conseguito il mio diploma con grande gioia ed soddisfazione. Mi
hanno subito invitato a suonare al Teatro Comunale come uno dei
migliori allievi, e da lì ho iniziato la mia carriera.
M.: Quali sono i musicisti che ami di più, o meglio
quelli che più ami suonare?
A.: I musicisti che amo... tutti ovviamente, ma è chiaro
che sento l’esigenza di approfondire un repertorio piuttosto che
un altro. Negli ultimi anni ho lavorato molto su Chopin del
quale ho appena registrato i Quattro Scherzi all’Università
della Musica di Berlino nella Herbert Von Karayansaal, e poi ho
lavorato tanto su Mozart che per me è la vera scuola del
pianista.Purtroppo non mi sento ispirato dai compositori
contemporanei, ma forse più in la proverò a conoscerli meglio.
M.: A quali tra i pianisti ti senti più affine?
A.: Sono molti i pianisti che mi entusiasmano, e per
motivi diversi, ma trovo in assoluto più interessanti quelli del
passato ai quali mi sento sicuramente più vicino. Comunque amo
Benedetti Michelangeli e Martha Argerich.
M.: Quali sono i tuoi attuali impegni ?
A.: Da ormai sei anni mi perfeziono a Londra con una
celebre allieva di Benedetti Michelangeli, Noretta Conci-Leech,
e da lei ho attinto informazioni preziosissime sull’uso dei
pedali di Michelangeli e soprattutto sul senso logico e musicale
di adoperare le giuste diteggiature per ogni passaggio.
All’inizio avevo grosse difficoltà ma dopo qualche annetto ho
assorbito tutto con naturalezza ed è stato un grande aiuto per
studiare meglio e con rapidità.
M.: Hai mai provato a comporre musica?
A.: Non ho mai pensato di comporre perché sono un
interprete e quindi la mia ricerca è basata sullo stile e la
personalizzazione dell’autore che suono. Infondo è la cosa più
interessante differenziarsi dagli altri esecutori pur suonando
gli stessi pezzi ma facendoli rivivere con un fascino nuovo.
Ovviamente prima c’è uno studio filologico e una ricerca direi
ossessiva sull’autore e la partitura oggetto di studio. Molti
addetti ai lavori, ad esempio,considerano interessanti i miei
“Scherzi” proprio perché molto personali e diversi dagli altri
per la scelta dei tempi e del fraseggio. Sono molto orgoglioso
del lavoro fatto, devo confessarlo!
M.: Come vivi la tua isola ?
A.: Ad Ischia ci vivo magnificamente, ho il mio studio e
posso lavorare per preparare i miei concerti in Inghilterra,
Germania, Svizzera etc, ma mi sento un po’ turista perché molto
lontano dalla mentalità degli ischitani proprio per il lavoro
che faccio che è diverso da tutti gli altri. La mia fortuna è
che a Sant’Angelo ancora vengono in vacanza intellettuali,
artisti di diverse nazioni che inevitabilmente diventano miei
amici proprio perché abbiamo interessi in comune. Spesso
organizzo concerti nel mio studio perché me lo chiedono
continuamente ed ho mille difficoltà a contenere il numero di
persone che affluiscono perché non ho abbastanza sedie. Molti si
mettono in giardino sotto le piante ed altri restano in piedi
nel viale.
M.: E le istituzioni sono interessate al tuo lavoro?
A.: Non mi aspetto che le istituzioni organizzino
qualcosa per me in quanto non mi pare abbiano la cultura
necessaria per capire tutto ciò.
M.: Quali sono i tuoi progetti nel prossimo futuro?
A.: Attualmente sono particolarmente entusiasta di aver
dato vita al Duo Mozarteum insieme a Caroline Alassio pianista
di origine tedesca. Debuttiamo a Marzo a Monaco con un concerto
a due pianoforti ed in Aprile sarò a Londra come solista
all’Istituto Italiano di Cultura.
Qui termina l’incontro con Antonio Acunto, ci salutiamo
affettuosamente, e mentre lascio la sua casa-studio e mi
allontano da Sant’Angelo mi accompagna Chopin eseguito
magistralmente da Antonio, naturalmente.
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