intervista tratta da ischiacity.it
marzo 2005
  
Vincenzo Vitale ebbe parole d’elogio per Antonio Acunto, giovane talento ischitano, ascoltandolo al Conservatorio di San Pietro a Maiella a Napoli (Vitale è stato il maestro di pianoforte, tra gli altri, di Michele Campanella, Riccardo Muti, Bruno Canino e Laura De Fusco). Ma a Napoli Acunto non si trovò a suo agio e fuggì a Salisburgo dove … ma forse è meglio ascoltare proprio Antonio.

M.: Antonio, racconta la tua avventura musicale ai lettori di Ischiacity.
A.: Sono arrivato a Bologna da Salisburgo e non da Napoli, ma la storia è un po’ particolare come tutte le mie storie, in realtà. Ti spiego: agli inizi dei miei studi ero in Conservatorio a Napoli e studiavo alla scuola del maestro Vitale, verso il nono anno la realtà che vivevo non mi piaceva ; ho saputo delle audizioni per le Master Class al Mozarteum di Salisburgo e ho pensato di provarci. Il caso ha voluto che fossi scelto da una famosa pianista russa, Tatiana Nikolayeva, che mi ha poi seguito negli anni successivi ed è stata per me oltre che un’ottima insegnante anche una fonte di grande ispirazione artistica. Dopo Salisburgo sono andato direttamente a Bologna, dove l’ambiente musicale mi era molto favorevole ed ho conseguito il mio diploma con grande gioia ed soddisfazione. Mi hanno subito invitato a suonare al Teatro Comunale come uno dei migliori allievi, e da lì ho iniziato la mia carriera.


M.: Quali sono i musicisti che ami di più, o meglio quelli che più ami suonare?
A.: I musicisti che amo... tutti ovviamente, ma è chiaro che sento l’esigenza di approfondire un repertorio piuttosto che un altro. Negli ultimi anni ho lavorato molto su Chopin del quale ho appena registrato i Quattro Scherzi all’Università della Musica di Berlino nella Herbert Von Karayansaal, e poi ho lavorato tanto su Mozart che per me è la vera scuola del pianista.Purtroppo non mi sento ispirato dai compositori contemporanei, ma forse più in la proverò a conoscerli meglio.


M.: A quali tra i pianisti ti senti più affine?
A.: Sono molti i pianisti che mi entusiasmano, e per motivi diversi, ma trovo in assoluto più interessanti quelli del passato ai quali mi sento sicuramente più vicino. Comunque amo Benedetti Michelangeli e Martha Argerich.


M.: Quali sono i tuoi attuali impegni ?
A.: Da ormai sei anni mi perfeziono a Londra con una celebre allieva di Benedetti Michelangeli, Noretta Conci-Leech, e da lei ho attinto informazioni preziosissime sull’uso dei pedali di Michelangeli e soprattutto sul senso logico e musicale di adoperare le giuste diteggiature per ogni passaggio. All’inizio avevo grosse difficoltà ma dopo qualche annetto ho assorbito tutto con naturalezza ed è stato un grande aiuto per studiare meglio e con rapidità.


M.: Hai mai provato a comporre musica?
A.: Non ho mai pensato di comporre perché sono un interprete e quindi la mia ricerca è basata sullo stile e la personalizzazione dell’autore che suono. Infondo è la cosa più interessante differenziarsi dagli altri esecutori pur suonando gli stessi pezzi ma facendoli rivivere con un fascino nuovo. Ovviamente prima c’è uno studio filologico e una ricerca direi ossessiva sull’autore e la partitura oggetto di studio. Molti addetti ai lavori, ad esempio,considerano interessanti i miei “Scherzi” proprio perché molto personali e diversi dagli altri per la scelta dei tempi e del fraseggio. Sono molto orgoglioso del lavoro fatto, devo confessarlo!


M.: Come vivi la tua isola ?
A.: Ad Ischia ci vivo magnificamente, ho il mio studio e posso lavorare per preparare i miei concerti in Inghilterra, Germania, Svizzera etc, ma mi sento un po’ turista perché molto lontano dalla mentalità degli ischitani proprio per il lavoro che faccio che è diverso da tutti gli altri. La mia fortuna è che a Sant’Angelo ancora vengono in vacanza intellettuali, artisti di diverse nazioni che inevitabilmente diventano miei amici proprio perché abbiamo interessi in comune. Spesso organizzo concerti nel mio studio perché me lo chiedono continuamente ed ho mille difficoltà a contenere il numero di persone che affluiscono perché non ho abbastanza sedie. Molti si mettono in giardino sotto le piante ed altri restano in piedi nel viale.


M.: E le istituzioni sono interessate al tuo lavoro?
A.: Non mi aspetto che le istituzioni organizzino qualcosa per me in quanto non mi pare abbiano la cultura necessaria per capire tutto ciò.


M.: Quali sono i tuoi progetti nel prossimo futuro?
A.: Attualmente sono particolarmente entusiasta di aver dato vita al Duo Mozarteum insieme a Caroline Alassio pianista di origine tedesca. Debuttiamo a Marzo a Monaco con un concerto a due pianoforti ed in Aprile sarò a Londra come solista all’Istituto Italiano di Cultura.

Qui termina l’incontro con Antonio Acunto, ci salutiamo affettuosamente, e mentre lascio la sua casa-studio e mi allontano da Sant’Angelo mi accompagna Chopin eseguito magistralmente da Antonio, naturalmente.